lunedì, Aprile 21, 2025
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    Inaugurato il Digital Tourism Museum a Cava de’ Tirreni

    Un viaggio sensoriale nella storia di Cava: il Digital Tourism Museum

    Il 13 marzo scorso, in via Caliri a Cava de’ Tirreni, è stato inaugurato il Digital Tourism Museum (DTM), un museo di nuova concezione che promette di rivoluzionare il modo di vivere la cultura locale. All’interno dell’ex mattatoio comunale – oggi rigenerato come spazio culturale – i visitatori intraprendono un viaggio esperienziale unico, immersi nelle tradizioni e nella storia cavese grazie a sofisticate tecnologie digitali e multisensoriali. L’iniziativa, realizzata dalla Cooperativa sociale Cava Felix con il supporto dell’amministrazione comunale, offre un esempio virtuoso di come innovazione e patrimonio possano intrecciarsi per creare qualcosa di davvero coinvolgente.

    Illustrazione del logo del Digital Tourism Museum, che simboleggia l’esperienza museale virtuale e immersiva offerta ai visitatori.

    L’esperienza immersiva del DTM

    Appena varcata la soglia del DTM ci si rende conto di non trovarsi di fronte a un museo tradizionale. Grazie a installazioni di realtà virtuale, proiezioni a 360° e suoni ambientali, il visitatore viene letteralmente avvolto dalle immagini e dalle voci del passato. Vista e udito sono stimolati da video immersivi in alta definizione e ricostruzioni sonore che raccontano la storia del territorio metelliano e della Costiera Amalfitana. Ma l’esperienza va oltre il semplice audiovisivo: il DTM coinvolge tutti e cinque i sensi. Diffusori spargono nell’aria profumi caratteristici (richiamando ad esempio gli agrumi e le essenze mediterranee), mentre postazioni tattili e degustative permettono di toccare con mano materiali tradizionali e assaporare prodotti tipici locali. In questo modo anche olfatto, gusto e tatto diventano porte d’accesso alla cultura: l’odore di mosto o di legno antico, il sapore di un dolce tradizionale, la consistenza di una ceramica artigianale – ogni stimolo sensoriale contribuisce a rievocare usi e costumi di un territorio ricco di storia.

    L’itinerario multisensoriale del DTM unisce tradizione e innovazione in un equilibrio perfetto. Il percorso permette di riscoprire il patrimonio culturale cavese e costiero in modo completamente nuovo: si può passeggiare virtualmente sotto i portici medievali del centro storico, esplorare antichi sentieri collinari, o partecipare a riti secolari – tutto senza muoversi fisicamente, ma con la sensazione di esserci davvero. «Con il Digital Tourism Museum abbiamo voluto creare un’esperienza che va oltre i confini del museo tradizionale, aprendo nuovi orizzonti per il turismo culturale» spiega Annalisa Milione, responsabile del progetto DTM. *«Grazie alla realtà virtuale e alle tecnologie immersive, desideriamo rendere la cultura accessibile e viva per tutti, superando barriere fisiche e offrendo nuove prospettive sul nostro patrimonio»*. In effetti, l’accessibilità è uno dei punti di forza del DTM: il museo è aperto a tutti gratuitamente (è possibile prenotare la visita guidata per arricchire l’esperienza), con particolare attenzione alle esigenze di giovani e persone con disabilità. Nulla è lasciato al caso in questo piccolo grande mondo virtuale dove il passato rivive grazie alle tecnologie del futuro.

    I protagonisti del progetto: persone e visioni

    Dietro il successo del Digital Tourism Museum c’è la visione condivisa di più figure, ognuna fondamentale per dare vita a questo ambizioso progetto. Emiliano Sergio, presidente della Cooperativa Cava Felix, è stato il motore instancabile che ha guidato l’idea dalla fase di progettazione all’apertura. Originario di Cava de’ Tirreni e da sempre impegnato nel sociale, Emiliano ha immaginato un museo turistico “accessibile a tutti” sin dal principio. «Come Presidente di Cava Felix, sono davvero entusiasta di annunciare questo nuovo progetto per il nostro territorio. Si tratta di un museo digitale con un’attenzione particolare alle esperienze innovative, pensate soprattutto per giovani, turisti e persone con disabilità» ha sottolineato, ringraziando inoltre il team tecnico e i soci della cooperativa per aver creduto nell’idea e contribuito a co-finanziarla. La sua enfasi sull’inclusione non è casuale: tutta l’attività di Cava Felix ruota attorno al concetto di comunità aperta e partecipativa, come vedremo più avanti.

    Accanto a lui, Annalisa Milione è la mente creativa che ha plasmato concretamente l’esperienza del DTM. Imprenditrice nel settore digitale e CEO di Lenus Media, Annalisa vanta competenze in turismo digitale e comunicazione che si sono rivelate preziose per dare forma all’allestimento multimediale. In qualità di promotrice dell’iniziativa (nonché responsabile della comunicazione ed eventi della cooperativa stessa), ha saputo connettere tecnologia e narrazione territoriale, curando ogni dettaglio sensoriale. La sua idea era chiara: «rendere la cultura viva e alla portata di tutti, superando le barriere», e soprattutto creare un modello replicabile anche altrove. «La bellezza di questo progetto è la sua scalabilità e adattabilità a diversi territori, permettendo a ciascuna comunità di valorizzare la propria storia e identità culturale in modo unico» racconta. In altre parole, il DTM di Cava potrebbe essere solo il primo di una serie di musei digitali dedicati ai territori, aprendo la strada a un nuovo modo di fare turismo culturale.

    Completa il trio dei protagonisti Lorena Iuliano, Assessore alla Cultura del Comune di Cava de’ Tirreni. La sua presenza attiva e il supporto istituzionale sono stati decisivi per inserire il DTM nel contesto cittadino. Da rappresentante delle politiche culturali cavesi, Lorena ha creduto fortemente nel progetto sin dall’inizio, riconoscendone il potenziale come volano di valorizzazione del territorio. All’inaugurazione ha evidenziato come il museo digitale sia «un fiore all’occhiello per l’offerta culturale di Cava de’ Tirreni, capace di coniugare innovazione tecnologica e tradizione locale». L’Assessore Iuliano, nota in città per il suo impegno in iniziative come rassegne letterarie e eventi artistici, vede nel DTM uno strumento per avvicinare soprattutto i giovani al patrimonio cittadino, parlando il linguaggio a loro più familiare – quello digitale. La sinergia tra istituzioni e associazioni, incarnata proprio dalla collaborazione tra il Comune e la Cooperativa Cava Felix, è la chiave che ha permesso al progetto di nascere e aprire le porte al pubblico.

    Cava Felix: una cooperativa per cultura e inclusione

    Il Digital Tourism Museum non sarebbe realtà senza il terreno fertile creato dalla Cooperativa Sociale Cava Felix, l’organizzazione che lo ha ideato e realizzato. Nata nel 2014 a Cava de’ Tirreni, Cava Felix è una cooperativa di giovani che ha fin da subito sposato una missione ambiziosa: promuovere reti sociali e progetti innovativi sul territorio, coniugando cultura, inclusione sociale e sviluppo locale. La sede operativa della cooperativa si trova proprio in via Caliri 2, nel centro polifunzionale “Cava Experience” allestito negli spazi dell’ex mattatoio comunale. Questo luogo, da sito di archeologia industriale quasi dimenticato, è stato trasformato in un hub creativo grazie a importanti co-finanziamenti pubblici, diventando il cuore pulsante di molte iniziative sul territorio.

    Le attività di Cava Felix spaziano in diversi ambiti, ma seguono tutte un filo conduttore: rendere la città di Cava più accessibile, vivibile e consapevole per tutti i suoi abitanti. La cooperativa organizza eventi storici, culturali e sportivi che animano la vita cittadina durante l’anno. Ad esempio, è ideatrice del “Cavathlon – Lo Sport è di tutti”, una manifestazione sportiva inclusiva che in pochi anni è diventata un appuntamento regionale di rilievo per promuovere lo sport come strumento di integrazione sociale. Tale evento, patrocinato anche dal Comitato Paralimpico Campano, testimonia l’attenzione di Cava Felix verso le persone con disabilità, che sono sempre protagoniste attive e non semplici spettatrici. Non a caso la cooperativa è anche promotrice del progetto “La Rete”, con il patrocinio del Comune, nato per mettere in connessione e dare voce a tutte le persone con disabilità presenti in città, abbattendo le barriere (non solo architettoniche ma anche culturali) che spesso le isolano. In collaborazione con gli enti pubblici (è accreditata al Piano di Zona Ambito S2) ha inoltre attivato progetti come “Vita Indipendente”, offrendo borse lavoro e percorsi di autonomia a ragazzi con bisogni speciali.

    Parallelamente, Cava Felix investe molto nell’educazione e nella cultura: collabora con scuole e istituti locali in programmi come “Scuola Viva” e progetti PON, organizzando laboratori di cittadinanza attiva, legalità e turismo responsabile per studenti di tutte le età. Ha avviato di recente una rassegna letteraria intitolata “Pagine al Vento”, con incontri settimanali presso la sede di via Caliri dedicati alla lettura e al dibattito culturale. È dunque chiaro come la cooperativa svolga un ruolo cruciale nel tessuto sociale cavese: funge da collante tra le diverse realtà associative, canalizza energie giovani in progetti utili alla comunità e mantiene alta l’attenzione sulle tematiche sociali e ambientali. Il DTM si inserisce perfettamente in questa visione d’insieme: è l’ultimo (in ordine di tempo) dei tanti interventi messi in campo da Cava Felix per valorizzare il territorio in modo innovativo. Non solo un’attrazione per turisti, dunque, ma anche un servizio educativo per le scuole locali e un motivo di orgoglio per i cittadini.

    Via Caliri e il patrimonio metelliano: dal mattatoio al museo

    Il fatto che il Digital Tourism Museum sorga proprio in via Caliri non è affatto casuale. Questa strada, ubicata a ridosso del centro di Cava de’ Tirreni, negli ultimi anni si è trasformata in un polo di creatività e conoscenza. Un tempo qui si trovava il mattatoio comunale, struttura risalente al secolo scorso che per decenni ha rappresentato un luogo di lavoro umile e appartato. Oggi, quegli stessi edifici rifioriscono come spazi culturali all’avanguardia: il centro Cava Experience e il DTM ne sono l’esempio lampante. Camminando in via Caliri, si può ancora scorgere nelle architetture industriali l’eco del passato, ma al contempo si percepisce l’energia nuova portata dai giovani della cooperativa e dai visitatori curiosi che frequentano l’area. Si tratta di un vero processo di rigenerazione urbana, in cui un angolo secondario della città è divenuto un punto di riferimento per eventi, turismo e socialità. È interessante notare come la toponomastica stessa si intrecci con la storia locale: il nome “Caliri” potrebbe derivare da un’antica famiglia o da termini dialettali, ma oggi è sinonimo di innovazione culturale grazie al progetto DTM.

    I caratteristici portici medievali di Borgo Scacciaventi a Cava de’ Tirreni, simbolo del patrimonio storico cittadino che il DTM contribuisce a valorizzare.

    Il museo digitale si inserisce nel contesto più ampio del ricchissimo patrimonio storico-artistico di Cava de’ Tirreni, fungendo da ponte tra passato e futuro. Cava, definita spesso la “porta settentrionale della Costiera Amalfitana”, vanta origini antichissime: le prime comunità risalgono agli Etruschi (detti Tirreni, da cui il nome della città). Nel 1011 venne fondata l’Abbazia Benedettina della SS. Trinità, gioiello architettonico e spirituale che divenne ben presto un centro di potere e sapere nel Meridione. Intorno al cenobio si sviluppò nei secoli successivi un vivace borgo commerciale: tra il XIV e il XV secolo nacque il Borgo Scacciaventi, con la sua caratteristica via porticata fiancheggiata da eleganti palazzi in stile rinascimentale. Ancora oggi passeggiare sotto i portici di Cava è un’esperienza suggestiva – soprattutto alla sera, quando le luci delle lanterne illuminano le arcate e il selciato in pietra – che riporta indietro nel tempo e ricorda i racconti di viaggiatori del Grand Tour affascinati da questa “strada di perfetta regolarità”. Il centro storico cavese, con i suoi vicoli, le chiese barocche, le corti nascoste, custodisce memorie di epoche lontane: dalle incursioni saracene alle glorie dell’epoca aragonese, fino alle vicende più recenti del Novecento.

    Ma la cultura a Cava de’ Tirreni non è solo pietra e mattoni: è fatta anche di tradizioni vive e senso di comunità. Si pensi alla secolare Festa di Montecastello, rievocazione storica e religiosa che ogni anno celebra lo scampato pericolo della peste del 1656 con fuochi pirotecnici e un corteo in costumi d’epoca; oppure al rito dell’Alzata del Panno e alla consegna della Pergamena Bianca, cerimonie civiche che affondano le radici nel Medioevo e simboleggiano il legame indissolubile tra i cavesi e la loro città. Anche l’enogastronomia locale fa parte del patrimonio: tra colline e costa nascono prodotti tipici come l’olio, il vino, le castagne, e piatti della tradizione contadina che raccontano l’identità del luogo. Tutto questo universo culturale diffuso confluisce idealmente nel Digital Tourism Museum: le storie, i sapori, i suoni di Cava e dintorni vengono raccolti e presentati in chiave digitale, pronti per essere scoperti da chiunque varchi la sua porta virtuale.

    Attraverso i contenuti del DTM, infatti, il visitatore può esplorare non solo la città di Cava ma anche l’intero territorio metelliano e la Costiera Amalfitana, due realtà geografiche e culturali intimamente legate. Si può passare dalla visione panoramica dei Monti Lattari che abbracciano la valle metelliana, alle immagini delle scogliere di Vietri sul Mare con le tipiche ceramiche variopinte, ai racconti di antichi mestieri artigiani sia della costa sia dell’entroterra. Il museo diventa così una finestra aperta su un paesaggio culturale vasto, che spazia dal mare alle montagne, raccontando la rete di scambi e influenze reciproche che da secoli unisce Cava de’ Tirreni ai paesi della costa. In questo senso, il DTM rafforza l’idea di un turismo integrato: chi visita Cava può coglierne l’essenza sapendo di avere a portata di mano (anzi di visore VR!) anche le meraviglie a pochi chilometri di distanza, e viceversa chi approda in Costiera può essere invogliato a scoprire l’entroterra.

    Un ponte tra passato e futuro

    L’inaugurazione del Digital Tourism Museum segna un momento importante per la comunità locale: è il coronamento di un percorso di collaborazione tra associazioni e istituzioni, ma anche il punto di partenza per nuove opportunità. In un’epoca in cui il digitale permea ogni aspetto della vita, Cava de’ Tirreni ha scelto di sfruttare la tecnologia non per sostituire la realtà, ma per esaltarne la conoscenza e la fruizione. Il DTM non sostituisce certo una passeggiata sotto i portici di Borgo Scacciaventi o una visita all’Abbazia millenaria, ma offre un modo complementare e immersivo di apprezzarne il valore. Può preparare il turista alla visita reale, incuriosirlo con anteprime virtuali, oppure far vivere queste esperienze anche a chi ha difficoltà a muoversi. Si tratta dunque di uno strumento inclusivo a tutti gli effetti.

    Emiliano Sergio e il team di Cava Felix, insieme ad Annalisa Milione e ai partner tecnici, hanno dimostrato come innovazione e tradizione possano convivere: da una parte c’è il rispetto e l’amore per le radici (che traspare nella cura con cui sono stati raccolti racconti, immagini d’archivio e testimonianze del passato locale), dall’altra c’è il coraggio di sperimentare linguaggi nuovi per trasmettere quei contenuti. L’amministrazione comunale, rappresentata da Lorena Iuliano, ha colto il valore strategico di tale visione, inserendola nell’offerta culturale cittadina e supportandola logisticamente. Il risultato è un museo che non espone oggetti in teca, ma emozioni ed esperienze; un luogo dove l’identità di Cava de’ Tirreni si racconta in modo multisensoriale.

    In conclusione, il Digital Tourism Museum di via Caliri è più di una semplice attrazione turistica: è un laboratorio di idee, un archivio vivo di memoria collettiva e un segno tangibile della vitalità culturale cavese. Visitandolo, si ha la sensazione di attraversare un ponte ideale tra il passato – fatto di storie, leggende, arte e folklore – e il futuro, rappresentato dalle nuove tecnologie e dai giovani che le padroneggiano. Un ponte costruito con passione e visione, che Cava de’ Tirreni offre a tutti coloro che vorranno attraversarlo per scoprire le meraviglie, visibili e invisibili, di questa terra.

    Fonti: Il Portico – Economia e Turismo; Direzione Hotel – Nasce il Digital Tourism Museum; L’Ora di Cronache; Wikipedia.

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